Gesso e stucco sono materiali utilizzati per la finitura di una parete, ma con proprietà molto diverse. Spesso sono confusi tra loro e i non esperti del mestiere addirittura ne parlano come se fossero lo stesso prodotto.

Il gesso: vantaggi e svantaggi

Il gesso ha una presa assai più rapida e nel giro di pochissimo tempo (alcuni minuti) asciuga completamente.

È indicato per riempire grandi spessori con una sola passata ottenendo un’ottima superficie. L’asciugatura rapida però significa anche una minore lavorabilità. Inoltre, il gesso non aderisce subito alle pareti ed è raccomandato impiegare un prodotto fissativo per avere risultati migliori.

Lo stucco: vantaggi e svantaggi

Avendo tempi di asciugatura più lunghi, lo stucco offre senza dubbio una migliore lavorabilità del gesso. Tra una mano e l’altra si deve attendere almeno un paio d’ore.

La rasatura è molto più semplice e si riesce a livellare la parete senza particolari difficoltà. Al termine del lavoro si può usare un frattazzo in spugna per eliminare le imperfezioni. Dopodiché bisognerebbe carteggiare, operazione che alcuni preferiscono evitare perché è piuttosto impegnativa. Se si riesce a rasare la parete alla perfezione ripulendola poi col frattazzo in spugna, dopo due mani si può dare il fissativo e applicare la vernice risparmiandosi la seccatura di passare la carta abrasiva.

carteggiare

Quando bisogna stuccare

Stuccare significa ripristinare le superfici facendole tornare lisce al tatto, pronte per essere colorate e sane perché è stata rimossa la muffa o quel brutto colore giallognolo, segno dei molti anni che sono passati dall’ultimo lavoro di manutenzione straordinaria.

Anche le pareti interne di una casa, pur non essendo esposte agli agenti atmosferici, sono soggette all’usura del tempo.

Talvolta, la necessità di stuccare è correlata a una semplice esigenza stilistica perché si decide, per esempio, di cambiare il colore della stanza. In altri casi, si stucca perché occorre rimuovere la vecchia carta da parati e, in questi casi, il muro è pressoché sicuro che si sfaldi e si rovini.

Se le pareti presentano piccole crepe, si staccano strati di pittura, si notano molto i numerosi fori praticati per quadri, scaffalature e mobilio, allora è arrivato il momento di stuccare.

Cosa serve per stuccare

Cosa ci si deve procurare per procedere con i lavori di stuccatura di una parete interna? Non bisogna in alcun modo tralasciare la questione della pulizia, perché si tratta di materiali che quando seccano possono diventare difficili da rimuovere. Perciò la prima cosa da fare è la preparazione del locale. Non servono attrezzature costose ma occorrono:

  • telo di protezione in prossimità della parete da stuccare;
  • un po’ di acqua dentro uno spruzzino;
  • spatole per stuccatura;
  • spatola americana;
  • frattazzo in spugna (raccomandato, ma facoltativo);
  • carta abrasiva.

Come effettuare il lavoro

Potrà sembrare una banalità, ma l’osservazione attenta della parete è fondamentale. Una volta individuate le irregolarità e i fori da riempire, si procede con la ripulitura delle crepe e con la prima stuccatura con le spatoline.

Non bisogna pensare di sistemare la parete all’istante, ma basta rendere queste imperfezioni meno evidenti. Si procede a distribuire una mano di prodotto, anche in questo caso senza l’ambizione di renderla immediatamente perfetta.

Dopo un paio d’ore, a seconda delle condizioni di umidità della stanza, lo stucco dovrebbe essere asciutto. Si può, quindi, passare la seconda mano con spatoline e spatola americana per rasature. Il frattazzo in spugna, usato con movimento circolare, elimina le imperfezioni. Al termine dell’asciugatura si può carteggiare, dare una mano di fissativo e, seguendo le istruzioni del prodotto, applicare la pittura.