Con il termine giapponese “bonsai” più che una specie vegetale si intende un metodo di coltivazione, nonché una pratica di giardinaggio quasi meditativa.

I bonsai possono essere di vario tipo, ma tutti hanno in comune alcuni aspetti fondamentali, tra cui l’estetica minimalista. Vediamo come prendersene cura al meglio.

Esposizione e irrigazione: due fattori fondamentali

Determinare quale sia il punto ideale della casa per posizionare un bonsai non è sempre immediato, poiché vi sono alcuni aspetti da considerare, come l’esposizione, il clima e il periodo dell’anno.

L’aspetto più importante è senza dubbio la specie di bonsai: ognuna presenta delle peculiarità di cui tenere conto per studiare il corretto apporto di luce. Ciò influirà anche sull’altro aspetto cruciale per la cura dei bonsai, ovvero l’irrigazione. Anche in questo caso la frequenza dipende da diversi elementi, come la specie, la dimensione, il periodo dell’anno e il tipo di terreno, solo per citarne alcuni.

Non esiste dunque un consiglio universale: la strategia giusta è quella di sentire il grado di umidità del terreno per fare in modo che la pianta non vada in stress idrico dovuto a bagnature troppo frequenti o scarse. Inoltre, l’acqua in eccesso deve fuoriuscire: ecco perché è importante scegliere vasi con foro di drenaggio, così da evitare l’insorgenza del marciume radicale, il nemico principale per la salute del bonsai.

bonsai

Preparare il terreno e rinvasare all’occorrenza

Scegliere il giusto mix di terriccio e materiali inerti per la crescita del bonsai è fondamentale. Il substrato deve trattenere umidità e rilasciare i nutrienti con la parte organica, mentre con gli inerti drenare e garantire sufficiente aerazione. Quest’ultimo aspetto è spesso poco considerato, ma è invece centrale per la cura del bonsai: l’aria fornita da materiali inerti come perlite o sabbia ossigena alle radici e favorisce lo sviluppo di micorrize, funghi buoni. È possibile puntare su terricci già pronti, oppure preparare da soli il proprio mix, in modo da adattarlo alla particolare specie.

Per evitare che il bonsai esaurisca il terreno a disposizione, andando in sofferenza, si dovrà rinvasare regolarmente. La mancanza di spazio e sostanze nutritive causerebbe un arresto nella crescita e, se tali condizioni si protraggono a lungo, anche conseguenze peggiori. Rinvasare il bonsai rifornirà dei nutrienti necessari per crescere con vigore.

Fertilizzanti e anti-parassitari: come comportarsi

Fertilizzare in maniera regolare risulta fondamentale per garantire prosperità al bonsai, in particolar modo durante la stagione vegetativa, ovvero quella di crescita che comincia in primavera e si prolunga fino ai primi mesi d’autunno.

Dal momento che un bonsai coltivato in vaso non può estendere l’apparato radicale in cerca di nutrienti, ha bisogno di un’adeguata concimazione per ricostruire il profilo nutrizionale ottimale del terreno. Quando il bonsai raggiunge la maturità richiede un minore apporto di fertilizzanti, che tuttavia non deve mai essere completamente eliminato.

Una buona concimazione, infatti, assicura lunga vita e una crescita rigogliosa alla pianta, fortificandola in vista degli immancabili attacchi parassitari o fungini. Come qualsiasi altra pianta, i bonsai possono subire i danni dell’azione di svariati parassiti, tra cui i più temibili sono la cocciniglia e gli afidi. Tuttavia, quando le piante sono sane e mantenute in modo corretto, il rischio che virus, patologie o parassiti provochino serie conseguenze si riduce al minimo. Infatti con il giusto mix di terreno, una buona esposizione solare, innaffiature adeguate e una concimazione ottimale è possibile creare le condizioni ideali per crescere dei bonsai forti, che risultano anche più resistenti nei confronti dei parassiti.