La voglia di ripresa, successiva agli anni bui della guerra, ha scandito il ritmo degli anni ’50, imprimendo in tutte le espressioni caratterizzanti di quel periodo una forte dose di vitalità, colore e innovazione.

Arredamento anni ’50: vivace e dinamico

Anche l’arredamento ha subito quella forte dose di ottimismo e grande speranza, che veniva in quel periodo dispensata in ogni settore attraverso la ricerca della leggerezza strutturale, delle invenzioni di nuovi materiali dalle qualità ricche di flessibilità e trasparenze che fanno del design una nuova frontiera da conquistare.

Sono gli anni in cui si iniziano a scavare le fondamenta di quella che, nel breve, diventerà la società dei consumi: si moltiplica l’utilizzo della plastica, anche sotto forma di complementi d’arredo, colorati e forse utili, ma del tutto anonimi, e poi, elettrodomestici a gogo, vicini ovviamente alle prime mitiche radio e televisioni.

Fa il suo ingresso sul mercato il Moplen, il propilene isotattico ancora oggi molto utilizzato nelle industrie, storico protagonista di alcuni caroselli pubblicitari degli anni ’60.

In sintesi, il fermento in atto è quello che porta alle novità, all’allegria e alla voglia di rinascita.

Gli stili e i colori del design anni ‘50

Ancora oggi ricercatissimo per la dolcezza delle linee, per la delicatezza dei colori e per il calore e l’allegria che riesce a trasmettere, l’arredamento tipico degli anni ’50 è caratterizzato da elementi sinuosi ma, nello stesso tempo, arrotondati come se volessero regalare protezione e sicurezza.

I colori sono vivaci e pieni di energia in cucina, mentre li ritroviamo in toni caldi e naturali nei living, dove in ogni caso non devono mai mancare elementi dalle tinte accese, che ravvivano angoli particolari.

L’arredamento degli anni ’50 consacra tre stili mondiali: l’americano, lo scandinavo e l’italiano, ognuno di essi si differenzia per caratteristiche ben precise.

L’americano si base sull’estetica, lo scandinavo sulla praticità, mentre in Italia prende vita la produzione industriale in serie.

Come arredare un living anni ‘50

Il salotto tipico degli anni ’50 presenta sedute curvilinee, in legno naturale, i tessuti dai colori pastello si fonderanno deliziosamente con le lampade in acciaio dagli steli lunghi e ricurvi. Su tutto non potrà mancare un quadro o un complemento dal tono vivace come un giallo fluo o un verde menta, che spezzi la monotonia delle cromie dando vitalità all’ambiente.

Alternativa è arredare il living con un divano in pelle, possibilmente bombato, di fronte al quale sistemeremo un tavolino con gambe in metallo sottili, tipiche del periodo, il tutto, combinato a complementi d’arredo con motivi optical e carte da parati magari a quadri.

Per entrambe le soluzioni non potranno mancare un giradischi e una TV vecchio modello.

Se, invece, si desidera dare un solo tocco vintage al nostro living, basterà inserire una splendida poltrona Martingala, il cui design risale al 1952 ad opera di Marco Zanuso, in un angolo del salotto, corredata da un cuscino magari color verde menta.

La cucina anni ’50

La cucina degli anni ’50, soprattutto quella in stile americano, è un tripudio di colori e di mobili rigorosamente squadrati.

Non dovrebbe mancare il classico pavimento a quadri bianco e nero sul quale collocare coloratissime sedie dalle sottili gambe in metallo.

Gli elettrodomestici sono i soprammobili delle cucine degli anni ’50, sono tanti e tutti colorati, possibilmente rosso ciliegia.

Un must è il frigorifero bombato della SMEG, possibilmente in azzurro pastello.