Si desidera spesso avere un angolo verde in casa. A volte però bisogna fare i conti con un pollice verde non tanto presente. Tuttavia, esistono piante bellissime e facili da coltivare anche per i giardinieri alle prime armi. Tra queste, non si può non citare la pianta Scindapsus Pictus, nota anche come Pothos d’Argento.

Originaria delle aree più umide e calde del sud-est asiatico, in particolare dell’India, appartiene alla stessa famiglia della pianta Pothos. La  Scindapsus Pictus si distingue nei rami e nelle radici più sottili. Si tratta di una pianta bella ma anche benefica; ha infatti la capacità di rendere più salubre l’aria, soprattutto se collocata all’interno delle case.

Scindapsus Pictus: la pianta dalle foglie argentee

La pianta Scindapsus Pictus in natura ha un portamento arrampicante che la porta a raggiungere anche i 3 m. di altezza. Può generalmente raggiungere in vaso un’altezza di 1 m. circa, con un effetto a cascata molto scenografico se collocata su davanzali o mensole.

La bellezza di questa pianta non è legata ai fiori, che compaiono in spate in estate seguite dalla comparsa di bacche piccole, ma alle foglie. Queste presentano una forma cuoriforme, sono setose, vellutate ed estremamente forti, resistendo degnamente all’attacco di eventuali parassiti. Le foglie del Pothos d’Argento sono verdi e screziate di argento, quasi catarifrangenti in quanto brillano letteralmente quando la luce del sole le illumina. Le varietà Excotica e Silver Lady presentano ancora più screziature, con foglie che sembrano tutte colorate d’argento.

Scindapsus Pictus: la pianta che purifica l’aria

La Scindapsus Pictus è dunque una pianta bella che però, secondo le illustri ricerche effettuate dalla NASA, aiuta a trasformare il CO2 in ossigeno, contribuendo così a purificare l’aria. La rende infatti più salubre migliorando così la qualità della vita degli abitanti della casa. La Scindapsus Pictus non fa altro che assorbire infatti tutti quei gas nocivi che insospettabilmente sono presenti nelle stanze che si abitano quotidianamente: si pensi alla formaldeide, allo xilene, al tricloroetilene e al benzene, i quali provengono da tessuti, vernici o mobilio vario.

Ovviamente, per far si che la pianta renda più sano l’ambiente, è importante che cresca in una ambiente a lei favorevole, ovvero con un tasso di umidità intorno al 40%, come avviene nelle piante in natura. Si possono utilizzare umidificatori da collocare vicino alla pianta oppure sistemare nel sottovaso dell’acqua mescolata a ciottoli che, evaporando, creerà il giusto ambiente umido. Per questo motivo il bagno è una delle stanze dove la Pothos d’Argento cresce meglio, per il grado di umidità naturale che vi si crea. In ogni caso, basta controllare le foglie: se queste presentano le puntine di un colore marroncino, allora bisogna rendere l’aria più umida.

Innaffiature e concime

La pianta Pothos d’Argento o Scindapsus Pictus cresce bene alla luce indiretta del sole e a temperature che non superano i 27°-29°. Per questo motivo, in inverno se la temperatura scende sotto i 10°, è opportuno mettere il vaso in casa, davanti a una finestra con tanto di tenda, che aiuterà a filtrare i raggi del sole (altrimenti c’è il rischio che il fogliame si bruci o sbiadisca). Se si posiziona il vaso alla penombra, le foglie risulteranno meno screziate, ma non per questo la crescita della pianta risulterà compromessa.

La coltivazione della Scindapsus Pictus richiede un terriccio abbastanza leggero e non argilloso: la cosa importante è favorire il drenaggio dell’acqua durante le innaffiature e per questo motivo sarebbe opportuno mescolarlo alla torba e sistemare sul fondo della perlite o della corteccia di pino che garantiranno drenaggio ma anche la necessaria areazione, evitando il marciume radicale che, se non tempestivamente curato, può portare anche alla morte della pianta.

Innaffiature

A proposito di innaffiature, la Scindapsus Pictus richiede acqua ogni volta che, toccando il terreno col dito, questo risulta asciutto. Generalmente bisogna irrigare 1 volta ogni 7-10 giorni circa. Se le foglie cominciano ad arricciarsi, allora vuol dire che la pianta necessità di acqua, mentre il marciume radicale è segno che si sono effettuate troppe innaffiature. In quest’ultimo caso è importante tagliare tutte le radici malate e rinvasare la pianta con nuovo terriccio.

Concime

Per permettere alla Scindapsus Pictus di avere un fogliame sano, è necessario concimarla 1 volta al mese in primavera e in estate (evitando l’inverno quando è in riposo vegetativo e la pianta consuma naturalmente meno energie). Si può utilizzare un comune fertilizzante per piante verdi liquido, da unire all’acqua delle innaffiature, oppure uno a rilascio lento da spargere sul terreno. Oggi esistono in commercio terricci con aggiunte di fertilizzanti a lento rilascio, da cambiare ogni 3 mesi. Bisogna in ogni caso non esagerare con il concime perché l’eccesso si deposita sul fondo e, a lungo andare, brucia il fogliame.