L’agricoltura biodinamica, come sperimentato e teorizzato da Rudolf Steiner, è in sostanza una metodologia che spiega come fare agricoltura e avere ottimi risultati. Cercherò di illustrarvi in modo semplice i vantaggi dell’agricoltura biodinamica lasciando ad ognuno la possibilità di avere una propria idea.

Innanzi tutto, per comprendere al meglio, bisogna entrare nella visione unitaria di un sistema dove piante, terreno e animali influiscono nel bilanciamento dello stesso. Si cerca di agire in accordo con la natura, come le colture biologiche infatti non accetta l’utilizzo di fertilizzanti, sfruttando però preparati completamente naturali che favoriscano la crescita delle piante. Altro principio importante è quello di seguire le fasi lunari: la semina di ortaggi come insalata, cicoria, finocchio, prezzemolo, cardo e pomodoro, ad esempio, va effettuata quando c’è la luna calante; al contrario, durante la luna crescente, sarà più adatto seminare fagioli, piselli, fave, sedano e cavoli.

L’agricoltura biodinamica si fonda principalmente sul compostaggio e sulle fasi lunari. L’interconnessione tra cielo e terra, visibile in molti ambiti come ad esempio per le maree, dovrebbe aumentare il rendimento delle colture e di conseguenza garantire salubrità al terreno e ai suoi frutti. Dato che l’obiettivo è quello di creare equilibrio, anche le cosiddette “piante infestanti” avranno una loro ragion d’essere. Le metodologie, per intenderci, potrebbero quasi essere associate ai concetti attuali di sostenibilità e riciclo al fine di rendere il pianeta più sano, ma anche metterlo nella condizione di regalarci frutti in grande quantità e soprattutto di grande qualità.

Il posto dei fertilizzanti chimici, nocivi per la salute umana e delle piante, sarà preso da impiastri biodinamici che renderanno la terra fertile grazie alle loro capacità di equilibrarsi con la terra. Gli elementi necessari alla creazione di questi fertilizzanti naturali possono essere erbe e minerali come la valeriana o l’achillea.

Quali sono i fertilizzanti naturali

Ci sono ben 7 tipi di fertilizzanti naturali:

1) “Preparato 500, corno letame”: consiste nell’inserire dello strame di vacca in un corno dello stesso animale ed interrarlo per un inverno. Successivamente dovrà essere recuperato, miscelato con dell’acqua ed infine versato sul suolo.

2) “Preparato 502”: si tratta di una metodologia che prevede di riempire vesciche di cervo con fiori di achillea milelefolium. Dopo un processo di essiccazione nella stagione calda, il preparato dovrà essere interrato.

3) “Preparato 503”: con fiori di Matricaria Chamomilla essiccati al sole deve essere riempito un intestino di bovino che poi dovrà essere seppellito ad una profondità di 30-40 cm.

4) “Preparato 504”: questo è sicuramente uno dei più semplici dato che basterà raccogliere dell’ortica e depositarla in una buca. Dopo la sua decomposizione il terreno sarà particolarmente fertile dato il rilascio di azoto, potassio e ferro.

5) “Preparato 505”: è necessario premunirsi di corteccia di quercia che dovrà essere legata al calvario di animale (vacca, pecora e capra, facilmente reperibili da un macellaio), per poi immergerlo in acqua con cui irrigare il campo.

6) “Preparato 506”: dopo aver raccolto una buona quantità di Taraxacum Officinalis è necessario bollirli e versare il contenuto in un intestino di bovino. Infine, come per altri preparati dovrà essere interrato.

7) “Preparato 507”: è necessario raccogliere fiori di valeriana e ricavarne un succo da conservare in bottiglia. Questo preparato dovrà essere diluito con acqua e poi spruzzato sul terreno. Ciò stimolerà i processi del fosforo e di conseguenza sulla fertilità del terreno.

Questo tipo di agricoltura, per essere competitiva e commercializzata deve attenersi alle linee guida dell’agricoltura biologica, ma anche una certificazione diretta all’agricoltura biodinamica. La suddetta certificazione, nota anche come standard Demeter, traccia la provenienza del cibo dalla coltivazione ivi presa in esame. Questa quindi è la garanzia che un vino o qualsiasi altro prodotto segua le linee guida di questa metodologia che alcuni studiosi hanno chiamato “filosofia agricola”. Demeter quindi, vigila sulla completa e garantita naturalezza dei prodotti proprio come la divinità greca Demetra, protettrice delle messi e dei raccolti, da cui prende il nome.

Curiosità sull’agricoltura biodinamica

Ultima piccola curiosità è nel vino: molte aziende vinicole come l’Aglianico Italiano o vini francesi adottano un’agricoltura biodinamica ed è possibile capirlo non parlando con i produttori ma semplicemente comparando il loro vino ad uno che proviene da vigneti non biodinamicamente coltivati. Il sapore sarà molto più liscio e veritiero, proprio come i prodotti che provengono dalle terre coltivate con metodologie dell’agricoltura biodinamica.