A chi non è capitato di notare almeno una volta una sottile patina simile a delle ragnatele sulle proprie piante? Ecco, questo è il mal bianco, ovvero un’infezione fungina della pianta.

L’esplosione di questi funghi è dovuta all’innalzamento delle temperature e soprattutto per un mancato pronto intervento. Di seguito, maggiori informazioni su cos’è realmente questa muffa e come curarla nel modo corretto.

Mal bianco: cos’è e come riconoscerlo

Il mal bianco (il cui nome scientifico è oidio) è classificato come una muffa e, dunque, si sviluppa tramite l’insorgenza di funghi. Questi si riproducono rapidamente grazie temperature elevate e soprattutto in condizioni di alta umidità la pianta non riesca a crescere, bloccando il processo di fotosintesi e respirazione cellulare fino a provocarne la morte. È chiaro che se si interviene prontamente la pianta si riprenderà in breve tempo.

Per fortuna si può notare dato il suo aspetto inconfondibile, infatti sulla pianta infetta si troveranno delle scie simili a ragnatele estese su foglie e germogli. La patina ha questo aspetto molto particolare dato dal fatto che questo tipo di fungo è composto da filamenti, detti ife, e da spore che si riprodurranno ed interverranno negativamente sulla pianta.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione anche ad isolare la pianta, in modo tale che non stia a contatto con le altre, e a metterla al riparo dal vento. Essendo infatti in balia del vento, questi filamenti possono raggiungere e rovinare il vostro giardino in poco tempo.

Mal bianco: come prevenire la comparsa dell’infezione

Prevenire è meglio che curare! Questa è una delle frasi più popolari nel mondo e non a caso…

Infatti, il miglior modo di prendersi cura del proprio giardino è proprio quello di prevenire qualsiasi contatto con agenti dannosi per la salute delle piante che potrebbero portare ad infezioni o malattie per esse mortali.

Ci sono infatti piccole regole comportamentali che è bene mettere in atto così da prevenire la comparsa del mal bianco. Innanzitutto, è importante il posizionamento, ossia al riparo dai forti venti senza però rinunciare ad una buona ventilazione e ad un’esposizione al sole; evitare di mettere la pianta in un posto troppo umido, perché come già detto, l’umidità velocizza i processi di riproduzione di questi funghi.

Dopo aver stabilito la posizione, bisogna controllare quotidianamente la crescita e le condizioni della pianta o, se si ha un giardino, di tutte le piante presenti, in modo da poter individuare subito se c’è qualche problema e per poter intervenire prontamente.

Infine, quando si innaffiano le piante, non bisogna bagnare eccessivamente le foglie così da evitare la creazione di condizioni di ristagno e di umidità che di certo non fa bene alla pianta, e in più alimenta il rischio di comparsa del mal bianco. Insieme poi ad un corretto innaffiamento, è consigliato dagli esperti l’utilizzo di determinati prodotti che consentono di rendere la vostra pianta più forte, come ad esempio, biostimolanti biologici o semplicemente concimi naturali.

Mal bianco: come intervenire in caso di infezione

Se le misure preventive non hanno avuto l’esito sperato non c’è problema. Il mal bianco è facile da sconfiggere anche naturalmente.

Nel giardinaggio si sta sviluppando l’utilizzo di funghi antagonisti che riescano a cibarsi esclusivamente dell’oidio senza danneggiare in alcun modo la pianta. Un’altra soluzione da mettere in atto, molto più semplice, è l’applicazione, tramite spruzzi, di soluzioni del tutto naturali che prevedono l’utilizzo di prodotti come il latte, l’aceto di miele, il bicarbonato o dell’acqua ossigenata. Creare un miscuglio di acqua e uno dei prodotti prima citati, all’interno di uno spruzzino. Successivamente, due-tre volte a settimana applicare la soluzione ottenuta su tutte le parti malate della pianta. Per quanto riguarda l’aceto, meglio non esagerare e mettere un cucchiaino per ogni litro d’acqua.

Un altro rimedio alternativo, per la prevenzione e la cura della pianta, può essere lo zolfo. Ma attenzione, evitare di usare questo metodo troppo frequentemente e soprattutto non in periodi di fioritura.