Vediamo come pulire in maniera corretta l’alluminio quando presenta macchie di ossidazione o è realizzato in versione anodizzata (ovvero per infissi e serramenti). Per farlo è necessario conoscere gli elementi che possano detergerlo e lucidarlo senza graffiarlo o rovinarlo ulteriormente. In commercio sarà possibile reperire detergenti chimici specifici. Tuttavia i medesimi risultati di pulizia e lucentezza possono essere ottenuti anche mediante l’utilizzo di ingredienti di uso comune; di certo disponibili in tutte le case.

Come mantenere perfetto l’alluminio

L’alluminio è un metallo non ferroso, ricavato dalla bauxite, leggero e molto duttile che resiste alle fiamme vive. Per questo è spesso utilizzato per realizzare pentole, stoviglie e utensili per la cucina. In alluminio, però, sono costruiti anche oggetti decorativi, alcuni mobili e loro zoccolature, gli infissi, le persiane e i battiscopa.
Non contenendo ferro, non viene intaccato dalla ruggine. Tuttavia, a contatto con aria e umidità e a causa dell’usura, possono crearsi, sulla sua superficie, zone annerite o ossidate, patine e incrostazioni.
Per pulirlo in profondità e renderlo lucente, possono essere utilizzati alcuni semplici accorgimenti. Questi richiedono l’utilizzo di ingredienti, quali limone, aceto e bicarbonato, da applicare con movimenti delicati, evitando eccessivi sfregamenti.

Alluminio in cucina: grezzo, satinato o lucido

Pentole, teglie, tortiere, casseruole, utensili e posate sono perlopiù realizzati in alluminio. Col tempo e l’utilizzo, a causa dei residui di cibo e del calcare dell’acqua, però, sulla superficie possono crearsi fastidiose macchie e segni di ossidazione. Per eliminarli del tutto, donando agli oggetti la loro lucentezza naturale, è sufficiente procurarsi alcuni ingredienti. Tra questi aceto bianco, bicarbonato di sodio, succo di limone, sapone neutro di Marsiglia o detersivo per i piatti, acqua o alcol denaturato e qualche foglio di giornale o di carta assorbente.
Tali ingredienti possono essere utilizzati singolarmente oppure miscelati insieme per un’azione pulente più completa. In tal senso, è opportuno sapere che le sostanze acide serviranno a rimuovere macchie, patine ossidate e incrostazioni. Quelle più dolci risulteranno utili per lucidare.
La ponderazione prevede un rapporto 1:1 per ogni ingrediente, ovvero un cucchiaio di liquido per ogni cucchiaio di sostanza solida. Le soluzioni più dense e cremose serviranno per pulizie precise di oggetti di dimensioni ridotte. Quelle più diluite permetteranno la pulizia delle superfici più ampie. Sarà possibile tamponare o sfregare gli oggetti, immergerli completamente nella soluzione oppure irrorarli mediante spruzzini.

Esempi pratici

Di solito, le pentole più datate sono realizzate in alluminio grezzo, molto più poroso di quello lucido. In questo caso è consigliato dare preferenza a soluzioni a base di sapone (o di detersivo per piatti), aggiungendo un po’ di bicarbonato e diluendo leggermente con acqua o alcol. Una soluzione densa e cremosa, infatti, penetrerà meglio nelle porosità della superficie. Per l’alluminio lucido, invece, il segreto è utilizzare acqua fredda e aceto che assicurano risultati extra brillanti.
Per lucidare gli esterni delle pentole e tutti gli oggetti decorativi sarà possibile utilizzare anche olio d’oliva o di semi di lino, da sfregare mediante un batuffolo di ovatta (o garza di cotone) e, infine, da asciugare con fogli di giornale o carta assorbente.
Le macchie e le incrostazioni che si trovano nelle pentole e nelle teglie, invece, verranno rimosse alla perfezione facendo bollire all’interno una quantità di latte sufficiente a ricoprire fondo e pareti. Se non siete provvisti di latte, potrete versare una soluzione di succo di limone, bicarbonato e acqua (anche gassata), lasciandola agire per un’intera notte oppure mettendola sul fuoco e facendola bollire per circa 10 minuti.

Infissi e serramenti in alluminio: come pulirli senza danneggiarli

L’alluminio è il materiale più comune utilizzato nella realizzazione dei moderni infissi. In questo caso viene sottoposto a un processo di anodizzazione, ovvero un’ossidazione indotta per via elettrotermica che lo rende più resistente agli agenti atmosferici.
Per pulire gli infissi in alluminio sarà possibile utilizzare i medesimi ingredienti consigliati per la pulizia delle stoviglie. Tuttavia, per questo tipo di manutenzione è consigliato mantenere le soluzioni più diluite, in modo da potere spruzzare il prodotto. Lasciandolo agire per circa 15 minuti e passando quindi una spugna morbida (non abrasiva) imbevuta di acqua, sarà facile rimuovere tutte le macchie.
Le superfici dovranno poi essere asciugate con cura, mediante un panno morbido o fogli di giornale, procedendo in modo molto simile alla pulizia dei vetri.

La delicatezza di un materiale resistente

L’alluminio, pur essendo un materiale resistente alle fiamme vive, non tollera l’acqua ad alte temperature: è quindi necessario lavarlo sempre a mano, evitando, nel modo più assoluto, la lavastoviglie. Essendo soggetto ad abrasioni, è necessario pulirlo con spugne morbide, non abrasive; infine, data la sua sensibilità al calcare, è necessario procedere sempre a un’immediata asciugatura.