La parola idrosemina potrebbe far pensare ad una tecnica complessa per seminare. Invece non c’è nulla di difficile nello spargere i semi con il sistema dell’idrosemina, al punto che si può utilizzare questo metodo anche in modalità fai da te.

Che cosa è l’idrosemina e come funziona

Per spiegare a grandi linee come funziona l’idrosemina, possiamo dire che si tratta di miscelare dei semi a fertilizzanti, biostimolanti, pacciame composto da foglie secche, corteccia, fibre vegetali, e acqua (da cui il suffisso -υδρος “idros/acqua”). Questo composto viene poi spruzzato in modo uniforme sul terreno, ottenendo la semina e al contempo migliorando la qualità del suolo.
La crescita delle piantine con l’idrosemina è più rapida rispetto a quella ottenuta con altri metodi, infatti i germogli appaiono già dopo una sola settimana.

Perché e dove usare l’idrosemina

L’idrosemina è utilissima per impiantare manti erbosi in aree difficili da raggiungere. Sia per nuovi prati e aiuole, che per riempire e rinverdire zone diradate in prati preesistenti. Si presta a seminare in aree molto estese, come campi da calcio o da golf, oppure in situazioni come rive di laghi, sponde di fiumi, scarpate ed altri terreni irregolari, giardini pubblici.
È un metodo economico di realizzare un prato rigoglioso, soprattutto se si opta per il fai da te. Adatto anche a terreni scoscesi, permette di intervenire nei punti in cui la prima semina non ha attecchito, senza danneggiare il lavoro già fatto.
In caso di spazi in cui sono presenti rocce e irregolarità del terreno, la distribuzione dei semi sarà più uniforme rispetto a quella ottenibile con i sistemi di semina tradizionali.

Il primo passo per l’idrosemina fai da te: il terreno

Testare il pH del terreno, eventualmente regolarlo con prodotti specifici per renderlo adatto ad accogliere i semi delle varietà scelte, ripulirlo dalle erbacce e lavorane 5/8 centimetri in superficie per poi livellarlo. Questi passaggi sono indispensabili per la semina di qualsiasi prato, obbligatori anche per l’idrosemina, soprattutto se si sta pensando al prato di casa, o comunque di una piccola area in cui il dettaglio fa la differenza.

Preparare il liquame contenente i semi

Se si è esperti di giardinaggio si può partire dai singoli componenti e preparare la miscellanea preferita di semi per poi mescolarla a fertilizzanti, pacciame e, naturalmente, acqua; video tutorial abbondano sul web per guidare i meno esperti.
Per chi si cimenta per la prima volta nell’idrosemina, esistono in commercio, anche online, dei kit con tutti gli elementi predosati, a cui basta aggiungere l’acqua indicata per ottenere miscele della giusta densità.

L’attrezzatura per l’idrosemina

Quando si parla di idrosemina per aree pubbliche, ovviamente le attrezzature e i macchinari sono ingombranti, potenti e complessi; ma per l’idrosemina a livello casalingo, in cui il getto dell’erogatore non dovrà necessariamente raggiungere molti metri, basterà un contenitore a cui collegare una pompa e un tubo. Un po’ di manualità e di pazienza sono sufficienti a costruire una idroseminatrice con poca spesa.
Alcuni kit pronti per idrosemina vengono forniti con il loro apposito contenitore, munito di una mini pompa a cui si può facilmente collegare un tubo da giardino.

Quando seminare

Una giornata non troppo calda è perfetta per l’idrosemina, anche il tempo coperto o addirittura una leggerissima pioggia offrono le condizioni climatiche adatte a seminare. Ovviamente sono invece da evitare le ore più calde della giornata e le condizioni climatiche estreme.
I periodi dell’anno più adatti per l’idrosemina sono l’inizio della primavera e l’inizio dell’autunno. Questo per dare tempo alle piantine di attecchire perfettamente prima di essere messe a dura prova dal clima di estate e inverno.

Seminare in modo omogeneo e razionale

Alcuni tipi di pacciame possono contenere delle sostanze coloranti o delle fibre colorate. Si tratta di tinture organiche atossiche che evidenziano le zone dove si è già spruzzato. Questo aiuta a non passare più volte sulla stessa area ma, in mancanza del colore, basta procedere per strisce parallele con un po’ di coerenza. Se lo spazio fosse particolarmente grande, dello spago legato a paletti sottili piantati nel terreno può aiutare a suddividere le aree in zone più piccole.

Quali semi usare per l’idrosemina?

Si possono usare tutti i tipi di semi per l’idrosemina, come per qualsiasi altra tecnica, ma valgono le regole di sempre. Meglio scegliere semi di erbe autoctone, che prospereranno al meglio nel clima e nelle condizioni ambientali locali. Offriranno anche una maggiore resistenza a parassiti e malattie. Ovviamente si dovrà tener conto delle sollecitazioni a cui l’area sarà esposta, soprattutto se si trattasse di campi sportivi, campi giochi o prati calpestabili. Oltre che erba, con l’idrosemina si possono piantare semi di fiori selvatici.
Esistono varie tipologie e miscele di sementi anche nei kit pronti per idrosemina, tra cui scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

I vantaggi extra dell’idrosemina

Questa tecnica, oltre ai vantaggi di economicità, praticità e velocità nell’ottenere risultati, aiuta a prevenire l’erosione e l’impoverimento del suolo.
Il pacciame, legandosi allo strato superficiale del terreno, crea uno strato protettivo. Questo trattiene l’umidità e le sostanze nutritive, favorendo la crescita delle piantine e contrastando il dilavamento. In pratica, il prato viene seminato, nutrito e protetto, con un solo gesto.