Il giardinaggio è un’arte che permette di esprimere la propria personalità, ma le piante, in quanto esseri viventi, certamente tra i più sensibili e delicati, hanno bisogno di cura e di attenzioni. Una delle specie ornamentali per eccellenza è il gelsomino, la cui bellezza e profumo sono da sempre scelti come simbolo di felicità e auspicio, tanto da non poter mancare nel bouquet delle giovani spose.

Di seguito, una panoramica del Gelsomino, nonché delle sue principali caratteristiche e di quale sia il modo migliore di prendersene cura.

Classificazione e caratteristiche del gelsomino

Il Jasminum, comunemente detto gelsomino, è un genere botanico che classifica un gran numero di piante sempreverdi della famiglia delle Oleaceae. Tutte si caratterizzano per essere degli arbusti tendenzialmente rampicanti. Si tratta di un genere molto apprezzato per la sua versatilità ornamentale e per la sua adattabilità nel coltivo sia in terra come in vaso.

Il gelsomino è una pianta le cui origini abbracciano un vasto e variegato ventaglio geografico che comprende le regioni dell’Asia areale, del mediterraneo e delle isole atlantiche. Viene considerata una pianta rustica che ben si adatta e supporta diversi regimi climatici. Per via delle sue caratteristiche, sia strutturali che estetiche, molte specie di gelsomino vengono usate come rampicanti a parete e come piante d’ombra per pergolati e graticci.

Il fogliame del gelsomino, in gergo, viene definito a struttura opposta e deciduo, ossia che cade durante le stagioni fredde.

I fiori del gelsomino sono ermafroditi e caratterizzati da infiorescenze terminali con colorazione che possono variare tra il giallo, il bianco e il rosso. Per via della fragranza e per le sue proprietà nutritive, i suoi fiori sono stati usati sin dall’antichità sia per la realizzazione di essenze e profumi, e sia come ingrediente di base per tisane ed infusi. Il suo frutto è di tipo bacca e di colore tendenzialmente nero.

Consigli per la cura del gelsomino

Terreno, concimazione e annaffiatura del gelsomino:

  • per quanto riguarda il terreno, il gelsomino ha bisogno di una rinvasatura con ciclicità annuale, da effettuarsi in periodi diversi in base alla stagione di fioritura secondo la specie di coltivo. In linea generale, le specie a fioritura primaverile si rinvasano a settembre, mentre per le fioriture invernale è indicato il periodo primaverile. La miscela ideale è composta tipicamente da terriccio, torba e sabbia, quest’ultima utile a favorire il drenaggio dell’acqua.
  • La concimazione può essere fatta con cadenza bisettimanale quando la pianta è giovane, mentre in presenza di piante adulte una volta al mese è sufficiente; in ogni caso da effettuarsi rigorosamente e solamente nelle stagioni calde diluendo il concime nell’acqua dell’innaffiatura. L’irrigazione normalmente sarà regolare, aumentando l’approvvigionamento di acqua nei periodi di siccità e in caso di coltivo in terreni particolarmente secchi.
  • Esposizione e clima del gelsomino: il gelsomino, in tutte le sue specie, è una pianta che ha bisogno di molta luce per quanto non predilige, ad eccezione del primulinum, l’esposizione al sole. Per quanto riguarda il clima, il nudiflorum e l’officinale ben tollerano il freddo, il primulinum, invece, tende a soffrire in inverno e pertanto necessita di opportuna protezione.
  • Potatura: si esegue successivamente al rinvaso, ma è da considerarsi più come una cimatura.
  • Parassiti e malattie: in particolare bisogna prestare attenzione alle sue foglie che possono incorrere nel fenomeno dell’appassimento fuori stagione, dovuto all’eccesso di irrigazione e che quindi dovrà essere corretto. Per quanto riguarda i parassiti, è comune il coltivo di pidocchi che possono essere debellati con trattamenti di antiparassitari specifici.

Principali specie di gelsomino

Con la premessa che il genere jasminum raggruppa quasi 200 specie di piante, tutte comunque accomunate dalla caratteristica di essere rampicanti sempreverdi con fioritura che può essere invernale o primaverile, ci limiteremo a fare un breve panoramica delle specie maggiormente diffuse.

  • Jasminum mesnyi o primulinum: è una sempreverde originaria della Cina, le cui caratteristiche sono i fiori di colore giallo e grandi ma privi di fragranza. Può raggiungere i 3 metri di altezza ed è conosciuta per essere una pianta molto rustica che ben tollera freddo e siccità.
  • Jasminum officinale: specie molto diffusa originariamente nelle regioni dell’Iran, della Cina e dell’India. Si tratta di un arbusto tendenzialmente rampicante, i fiori sono bianchi e sbocciano nei mesi compresi tra giugno e settembre. Sviluppa sino a 15 metri di altezza.
  • Jasminum grandiflorum: specie che tende nel suo sviluppo all’arbusto più che al rampicante. Può raggiungere i 6 metri di altezza. Fiorisce da giugno sino a novembre con una progressiva esplosione di colori. La sua fragranza è la più usata dall’industria per la realizzazione di essenze e profumi.
  • Jasminum sambac: anche detto gelsomino d’Arabia, si sviluppa sino a 4 metri e fiorisce nei mesi compresi tra giugno e ottobre; il colore è un bianco elegante e puro così come il suo profumo.
  • Jasminum x stephanese: si tratta di un incrocio tra la beesianum e la officinale. Pianta prosperosa che può raggiungere i 6 metri di latezza, la cui fioritura estiva è caratterizzata da un colore rosa tenue e da un profumo intenso.