Lane di vetro, di scoria e di roccia sono materiali utilizzati per l’isolamento termico, acustico e la protezione da incendi. Sono conosciute come Fibre Artificiali Vetrose e, per alcuni di questi materiali, si rende necessaria l’attività di bonifica, in quanto potenzialmente dannose per la salute.
Ma andiamo per ordine facendo chiarezza su un argomento piuttosto complicato.

Cosa sono le Fibre Artificiali Vetrose

Si tratta di fibre artificiali inorganiche con caratteristiche di elevata resistenza. Sono inoltre inestensibili, ininfiammabili e scarsamente attaccabili dall’umidità, non possono essere degradate da microrganismi e non subiscono il processo di corrosione.

Esistono diversi tipi di Fav: le fibre a filamento per usi elettrici, le già citate lane di vetro, le fibre ceramiche refrattarie, le lane minerali per l’isolamento in edilizia.

Le fibre artificiali vetrose possono avere effetti dannosi sulla salute umana, ed essere addirittura classificate come cancerogene, soltanto in alcuni casi specifici: se le fibre hanno una percentuale di ossidi alcalini superiore al 18% e un diametro inferiore a 6 micrometri. I possibili effetti sulla salute riguardano l’irritazione della cute, delle mucose e delle prime vie aeree, effetti dannosi sull’apparato respiratorio.

Se le Fav rientrano nelle categorie dannose, conseguentemente si rende necessaria la bonifica nel caso del loro smaltimento, trasformandosi in rifiuti pericolosi.

Come avviene la bonifica delle Fibre Artificiali Vetrose

Viste le caratteristiche di potenziale pericolosità delle Fav, per la bonifica di tali materiali è fondamentale affidarsi ad un’azienda specializzata. Sono diverse le ditte che operano in questo settore: tra le più titolare in Lombardia la MBA Ambiente di Milano.

Prima di tutto le persone impegnate nell’operazione di bonifica di fibre pericolose dovranno indossare tuta e calzari monouso integrali, guanti e una speciale maschera facciale. Il cantiere dovrà essere dotato di aree di decontaminazione e le fibre andranno rimosse ad umido, proprio per evitare lo sprigionarsi frammenti microscopici nell’aria.

Tutto il materiale rimosso deve essere imballato e trattato poi come un rifiuto pericoloso. Andrà quindi conferito ad una discarica autorizzata a ricevere rifiuti pericolosi.

Potrebbe anche verificarsi il caso in cui non è possibile rimuovere il materiale pericoloso. Esiste una soluzione da adottare per rendere innocue le fibre pericolose senza eliminarle fisicamente. In questo caso l’intervento di una ditta specializzata permette di stabilizzare i materiali utilizzando delle vernici speciali. Grazie a questa tecnologia le Fav si troveranno incapsulate e completamente isolate rispetto all’esterno evitando così l’immissione di frammenti nell’ambiente e nell’aria.

Quanto costa la bonifica delle Fibre artificiali vetrose

Ipotizzando lo smaltimento della lana di roccia, il costo è di circa 2 euro al kilogrammo, a cui vanno aggiunte le spese di trasporto. Molto dipende dalle caratteristiche e dalla posizione delle fibre da bonificare: è difficile quindi valutare a priori il costo dell’operazione.

É sempre consigliabile rivolgersi a una ditta specializzata in questo tipo di interventi e chiedere più preventivi, che partano da un sopralluogo per verificare le condizioni delle Fav e degli ambienti in cui va ad operare.